Il nostro hub domotico: Home Assistant

Il nostro hub domotico: Home Assistant

In circolazione si possono trovare decina di progetti open-source o meno, più o meno maturi, per la gestione del creazione del proprio hub domotico.

Innanzitutto, cosa è un Hub Domotico?
In poche parole, un Hub Domotico è un sistema (software e/o hardware) che funziona come centralina di controllo per tutti i dispositivi domestici smart (ossia in grado di connettersi e comunicare con il mondo che li circonda).
L’Hub Domotico è quindi il “cervello” che dovrà controllare, coordinare, integrare e supervisionare il corretto funzionamento di tutti i dispositivi smart che andremo ad inserire all’interno della nostra abitazione.

Il processo di scelta e selezione è sicuramente un qualcosa di estremamente personale e soggettivo quindi eviterò di fare una comparativa tra i vari hub che ho preso in considerazione ma indicherò direttamente i motivi che mi hanno spinto a scegliere tra tutti Home Assistant (link alla pagina del progetto).

Home Assistant – Caratteristiche

Le motivazioni che mi hanno fatto propendere verso Home Assistant sono molte:

  • Open Source: Home Assistant è completamente open source (e quindi gratuito). Uno sguardo al portafogli è sicuramente importante nella valutazione del progetto “casa smart”, dato che già dovremo spendere un po’ di soldini per dotarci dei dispositivi hardware.
  • Documentazione: la documentazione di Home Assistant è FANTASTICA. Non c’è altro da dire: chiara, completa, semplice da seguire anche per un neofita. Alcuni temi richiedono ovviamente conoscenze più tecniche rispetto ad altri ed un impegno maggiore ma… siamo o non siamo smanettoni? 🙂
  • Privacy e sicurezza: una delle bandiere di Home Assistant è la privacy e la sicurezza dei dati. Tutto ciò che transita tramite l’hub non viene in alcun modo divulgato o trasmesso a terzi.
    In questo modo quindi abbiamo la certezza di avere il pieno controllo della nostra smart home.
  • Semplicità e flessibilità di installazione: la messa in opera di Home Assistant è estremamente flessibile. Si rimanda alla Documentazione ufficiale per le guide di installazione.
    Le modalità di base sono:
    • Home Assistant Image: metodo più rapido e sicuro. Il sistema scarica automaticamente l’ultima versione, lo store etc. e consente la manutenzione, come l’installazione di aggiornamenti, con un semplice click.
    • Home Assistant Core: scegliendo questa modalità di lavoro possiamo installare il nostro hub come componente di sistemi operativi terzi come Linux, Windows etc.
    • Home Assistant Supervised: versione supervisionata di Home Assistant installabile su server Linux.
  • Integrazione: Home Assistant è integrabile, tramite decine di migliaia di plugin, con un enorme parco dispositivi, dalle marche più note a quelle più “oscure”, sia tramite integrazioni ufficiali (sviluppate e manutenute dal team) che tramite integrazioni della community tramite l’add-on HACS (Home Assistant Community Store).
  • Automazioni e programmabilità: Home Assistant è estremamente flessibile e potente e ci consentirà, tramite le automazioni e gli script, di creare in modo semplice e veloce tutta una serie di automazioni per rendere la nostra casa davvero smart in pochi click e con poche righe di codice.
  • Estendibilità: oltre alle automazioni è possibile creare dei veri e propri moduli custom che consentono alla community HACS di aggiungere funzionalità all’hub, supporto a nuovi device o migliorare il supporto esistente.
  • Personalizzazione: Home Assistant è completamente personalizzabile anche per quanto riguarda l’interfaccia utente. Durante la selezione, raramente ho visto due UI di Home Assistant che anche solo si assomigliassero.
  • App Mobile: Home Assistant mette a disposizione delle App ufficiali (per IOS e Android) che ci consentono di interagire anche da remoto, senza avere accesso diretto alla rete di casa, ricevere notifiche dalle automazioni o da alert.
  • Assistenti Vocali: nel bene o nel male, ormai gli assistenti vocali fanno parte della nostra vita. Home Assistant non solo consente una integrazione in modo rapido e facile con questi ultimi ma consente anche di assumerne il controllo quasi totale.
    Per quanto riguarda gli assistenti vocali le modalità di integrazione sono due, la scelta sta a noi:
    • Semplice: tramite Home Assistant Cloud (servizio a pagamento) possiamo integrare i nostri smart assistant in pochissimi click.
    • Complessa: l’integrazione deve essere effettuata manualmente (e manutenuta manualmente in caso di modifiche). Anche per questo tipo di integrazione sono disponibili guide molto dettagliate.

La mia configurazione

Dopo aver deciso che Home Assistant fosse la soluzione che, per quanto mi riguarda, avrebbe potuto soddisfare tutti i requisiti che mi ero posto, ho dovuto scegliere la miglior configurazione hardware.

La scelta si poneva tra una installazione su server casalingo con Linux oppure per una soluzione forse più semplice, ma più rapida, ossia l’installazione su Raspberry.
Alla fine ho optato per quest’ultima soluzione, andando ad acquistare uno starter kit già pronto con un Raspberry PI4 con 2GB di RAM e per l’installazione su scheda SSD.
L’attuale situazione geo-politica ha portato ad un aumento dei costi di questo device ma comunque, tutto considerato, resta a mio avviso ancora il miglior compromesso qualità-prezzo-consumi.

Qui di seguito due link per la versione da 2 e da 4GB:

Il vantaggio di utilizzare un bundle ready-to-use come questo è di avere già a disposizione tutto ciò che serve per iniziare senza doversi preoccupare di compatibilità con l’alimentatore, attrezzeria etc. ed inoltre si avrà anche un case in cui alloggiare il nostro Raspberry per proteggerlo.

In aggiunta al kit qui sopra c’è solo da dotarsi di un cavo di rete: per sicurezza, sempre meglio collegare il nostro Hub Domotico fisicamente, piuttosto che tramite rete WiFi.

Installazione

Come già anticipato, la scelta è ricaduta, data la disponibilità di hardware dedicato sull’installazione di Home Assistant Operating System, in modo tale da avere tutti gli aggiornamenti con un click (cosa assolutamente non da poco e da non sottovalutarsi).

Non riporterò qui di seguito la procedura di installazione, dato che potrebbe subire modifiche nel tempo, ma vi rimando alla pagina ufficiale.

Tempo totale dell’installazione: mezz’ora scarsa!

Si parte!!!

Il primo passo dopo aver installato il nostro hub domotico sarà iniziare a giocarci, prenderci confidenza etc.
Il mio consiglio è di iniziare davvero a smanettare, senza preoccuparsi delle conseguenze e prendere confidenza con l’ambiente e, soprattutto, prepararsi a dover magari effettuare una nuova installazione per ripartire da una situazione pulita.

Solo dopo essere ragionevolmente certi di aver più o meno capito come funziona il nostro Home Assistant si inizierà la vera e propria implementazione del nostro Hub Domotico.

Il modo migliore per imparare è smanettare, sbagliare, incasinare tutto e riprovare! 🙂

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